Deficit di alfa1-antitripsina (DAAT): come si cura

Analogamente ai pazienti affetti da BPCO anche i pazienti affetti da DAAT necessitano di una terapia sintomatica con broncodilatatori e corticosteroidi inalatori da prescrivere in cronico. Utile inoltre eseguire la vaccinazione antinfluenzale e antipneumococcica per prevenire riacutizzazioni bronchitiche infettive. In caso di comparsa di insufficienza respiratoria ricorrere all’ossigenoterapia.
Nell’interessamento epatico associato a deficit di alfa1-antitripsina è in alcuni casi proponibile una terapia con acido ursodesossicolico all’usuale dosaggio (15-20 mg/kg/die). In caso di sviluppo di cirrosi è indicata una terapia con diuretici, albumina.
L’unica terapia eziologica del DAAT però è rappresentata dalla terapia sostitutiva con alfa1-antitripsina ricavata da donatori sani alla dose settimanale 60 mg/kg endovena. Con tale approccio è possibile portare i livelli della proteina  in un range di normalità il che comporta una netta riduzione della progressione di malattia. Tale terapia va avviata alla prima diagnosi di BPCO in paziente con DAAT riconosciuto e nelle forme genetiche null più precocemente possibile, va eseguita in ambiente ospedaliero e pertanto richiede accessi settimanali del paziente in Ospedale.

Negli stadi terminali della malattia può essere necessario ricorrere al trapianto polmonare.