L’infermiere è una figura poco valorizzata e poco riconosciuta nel nostro Paese ma che rappresenta un riferimento fondamentale nel mondo sanitario.

03 Aprile 2019

Secondo una indagine del Censis di qualche anno fa, due terzi degli italiani valutano come buona o ottima l’assistenza svolta da questi professionisti.

L’infermiere è una figura poco valorizzata e poco riconosciuta nel nostro Paese ma che rappresenta un riferimento fondamentale nel mondo sanitario. Secondo una indagine del Censis di qualche anno fa, due terzi degli italiani valutano come buona o ottima l’assistenza svolta da questi professionisti. Gli aspetti maggiormente apprezzati sono le capacità assistenziali e di relazionarsi con i malati e i loro familiari, la cortesia e gentilezza, mentre il rispetto della privacy è ritenuto spesso dimenticato.
Circa l’80% dei cittadini del Nord Italia ritiene che quello dell’infermiere sia un mestiere dall’alto valore sociale e una scelta lavorativa da incoraggiare ma che le prospettive di carriera siano scarsissime, sebbene oltre il 90% dei laureati in scienze infermieristiche trovi occupazione entro un anno dal termine degli studi.
Il futuro prossimo dell’infermiere è fatto di aumentate competenze professionali e di nuovi spazi di lavoro. Infatti, l’avanzare delle malattie croniche e l’allungamento della vita media ruoteranno necessariamente sempre più attorno a queste figure, che dovranno rappresentare una prezioso anello di collegamento tra pazienti e medici, assistere i soggetti fragili sul territorio, a domicilio o in ambulatori infermieristici dedicati dove poter fare una medicazione, una flebo, una puntura. Punti di appoggio che oggi sono introvabili anche in una città come Milano, malgrado si parli tanto di territorio e cronicità.