Chiamate via Skype con amici persi di vista da anni, le emozioni scorrono più fluide, si è meno ingessati e formali di un’era fa, quando non sapevamo cosa fosse il COVID 19

15 Aprile 2020

In questa strana primavera, trascorsa da reclusi mentre gli alberi fioriscono e le giornate si riscaldano, riorganizziamo il nostro tempo quotidiano mentre cambia l’ordine delle priorità delle nostre vite. Ci si ritrova a chiamate via Skype con amici persi di vista da anni, le emozioni scorrono più fluide, si è meno ingessati e formali di un’era fa, quando non sapevamo cosa fosse il COVID 19.
 
Questo piccolo mostro che ha sconvolto il mondo e le nostre esistenze. Malgrado il tempo libero non manchi, risulta difficile concentrarsi, leggere, studiare, smaltire quello che ormai tutti chiamiamo home working, così le giornate scorrono con un tempo diverso e, anche se cerchiamo di essere noi a dare loro un ordine, la loro temporalità ci sfugge di controllo. In questo marasma che coinvolge anche i nostri piccoli mondi individuali nei quali ciascuno di noi cerca di organizzarsi al meglio, il tempo ha ritmi imprevedibili, scanditi da appuntamenti sempre virtuali. Nascono solidarietà inedite, chiacchere senza confini, si comunicano via Whatsapp emozioni prima nascoste. La pandemia risveglia affetti e ci mette a maggior contatto con le emozioni, abbiamo bisogno di rapporti umani e, se quelli fisici sono impossibili, almeno quelli emotivi lasciateceli tutti.