Sergio Harari, primario di Pneumologia al San Giuseppe di Milano, dirige l’European respiratory review

13 Settembre 2016

Che cos’è la polmonite? Con l’età aumentano le probabilità di ammalarsi?

La polmonite è una malattia infettiva del tessuto polmonare. La provocano varie specie di batteri, virus, funghi e parassiti. Insomma, non c’è una singola causa: alla sua origine ci possono essere varie infezioni che portano gli alveoli polmonari a riempirsi di liquido. Se i polmoni sono di per sé sani, l’età non è un fattore determinante, anche se sopra i 65 anni il rischio di ammalarsi e di avere forme più serie aumenta.

Quali sono i rischi della polmonite?

Se viene curata bene, la polmonite è una malattia che non lascia tracce: chi si è ammalato può tornare come nuovo. Il problema sono le possibili complicazioni — dal versamento pleurico, all’ascesso polmonare, fino a una sepsi generalizzata — che possono sorgere quando la malattia viene trascurata o non adeguatamente trattata. In questi casi, va ricordato, di polmonite si può morire anche nei Paesi occidentali.

Come bisogna curare la polmonite?

La polmonite batterica, tra le più comuni, viene curata con gli antibiotici. La terapia con i farmaci dura in media dieci giorni. Ma non basta. Per guarire è fondamentale anche il tipo di comportamento che il malato adotta. Pensare di tornare a fare una vita normale appena la febbre scende e ci si sente meglio è un errore. Il corpo deve avere il tempo di metabolizzare l’infezione: la convalescenza deve durare almeno due settimane. Più spesso tre.

Quali comportamenti vanno adottati?

La prima regola è il riposo: in ospedale o a casa. Per almeno due settimane l’ideale è restare a letto o, comunque, fare una vita sedentaria. È impensabile a pochi giorni dall’inizio della cura, mettersi in auto, andare in treno, prendere un volo. Il corpo non può stancarsi, ma non solo: andare in giro e ancora di più partecipare a eventi pubblici è imprudente anche perché sono dannosi gli sbalzi termici e le situazioni di stress. Non bisogna dimenticare, poi, che la polmonite è contagiosa: c’è la possibilità di trasmettere l’infezione.

Quali sono i pericoli, se non vengono seguite le indicazioni mediche?

La polmonite può complicarsi. I malori, magari provocati da punte di febbre e calo di pressione, sono un possibile problema. Ma i veri rischi possono essere un’evoluzione verso una pleuro-polmonite (acqua nei polmoni, ndr), un ascesso polmonare (una sorta di «buco» nei polmoni, ndr) fino a una sepsi generalizzata (un’infiammazione di tutto l’organismo, ndr). Tutte conseguenze molto più gravi e difficili da curare.
 
La prima regola è il riposo: in ospedale o a casa. Per almeno due settimane l’ideale è restare a letto o, comunque, fare una vita sedentaria.