Molte prescrizioni risultano inadeguate: nelle forme lievi di malattia, il cortisone può essere anche controproducente. Per controllare i sintomi come febbre e dolori muscolari l’unica indicazione attuale è di ricorrere al paracetamolo

14 Aprile 2021

Sono molte le lettere che arrivano chiedendo chiarimenti in merito alle terapie da attuarsi a domicilio per chi soffre di Covid 19 e molte riportano prescrizioni spesso inadeguate. È bene allora ricordare che il cortisone è indicato solo per i soggetti che hanno una polmonite con insufficienza respiratoria e necessitano dell’apporto dell’ossigenoterapia, nelle forme lievi di malattia il rischio è che il suo utilizzo possa essere addirittura controproducente, data la sua azione di riduzione delle difese immunitarie.

L’azitromicina, l’antibiotico che per le sue proprietà anche immunomodulatorie sembrava poter avere spazio d’azione nella terapia dell’infezione, si è rivelato essere inefficace e, in genere, non sono necessari antibiotici in queste forme infettive, a meno che non si sospettino sovrinfezioni virali. L’utilizzo delle eparine di basso peso molecolare va limitato a alcune condizioni particolari, ai soggetti allettati o obesi. Nella maggior parte dei casi l’infezione è autolimitantesi, per controllare i sintomi come febbre e dolori muscolari l’unica indicazione attuale è di ricorrere al paracetamolo e a una abbondante idratazione per bocca. In casi specifici, ma per questo è bene rivolgersi al proprio medico di medicina generale, entro 10 giorni dall’esordio, per limitare la progressione della malattia, è possibile prendere in considerazione la somministrazione di anticorpi monoclonali che avverrà in ospedale in regime ambulatoriale.

Corriere della Sera - Sergio Harari