16 Maggio 2015

Qualsiasi cosa vale per convincere i fumatori a smettere, compreso pagarli. Sì, avete capito bene: pagarli, e anche non poco, 800 dollari a testa se raggiungono i sei mesi di astinenza dal fumo. Sembra una provocazione ma invece è un serissimo studio americano, appena pubblicato sul New England Journal of Medicine, ad aver misurato l'efficacia di un programma di incentivi economici per facilitare l'addio alle sigarette. Lo studio ha valutato 2538 partecipanti distribuiti in diversi programmi di svezzamento dal tabagismo: senza alcun incentivo, con incentivi progressivi nel tempo distribuiti ai singoli individui (a 14, 30 giorni e 6 mesi), con incentivi a gruppi di 6 fumatori che dovevano così motivarsi a vicenda, e infine in un programma era previsto che i partecipanti lasciassero 150 dollari di cauzione di tasca propria, che avrebbero recuperato in aggiunta all'agognato bonus economico solo nel caso che avessero raggiunto l'obiettivo di restare senza fumare per 6 mesi. A qualsiasi gruppo si partecipasse, ad eccezione di quello senza alcun incentivo, chi raggiungeva i sei mesi senza fumare era premiato con 800 dollari. Tanti soldi certo, soprattutto in questi tempi di crisi, ma una azienda o lo stesso Stato ne risparmierebbero molti di più in salute se la gente smettesse di fumare, con riduzione di malattie varie e giornate di lavoro guadagnate.

I soldi fanno la differenza: tutti i gruppi con incentivi hanno infatti registrato una percentuale di svezzamento dal fumo dopo 6 mesi quasi tripla rispetto a quella del gruppo senza premi, un risultato che non si modificava a seconda della modalità di partecipazione, se in gruppo o individuale. L'idea della cauzione invece è piaciuta poco, non molti fumatori hanno accettato di aprire il loro portafoglio seppur temporaneamente. Soldi o non soldi però a 12 mesi, 6 dopo il termine degli incentivi, il 50% dei partecipanti aveva ripreso a fumare.

Qual è la morale: pagare per promuovere stili di vita sani o comunque immaginare qualche incentivo è una strada possibile, mentre non lo è immaginare interventi punitivi (come l'idea della cauzione da trattenere in caso di insuccesso). C'è però da chiedersi che cosa direbbero i non fumatori nel caso qualcuno sposasse davvero l'idea: e a loro niente? No vizi, no money? Ci sarebbe di che arrabbiarsi.

Qual è la morale: pagare per promuovere stili di vita sani o comunque immaginare qualche incentivo è una strada possibile, mentre non lo è immaginare interventi punitivi (come l'idea della cauzione da trattenere in caso di insuccesso). C'è però da chiedersi che cosa direbbero i non fumatori nel caso qualcuno sposasse davvero l'idea: e a loro niente? No vizi, no money? Ci sarebbe di che arrabbiarsi.