L’allarme dell’OMS

17 Marzo 2016

L’ultimo rapporto dell’OMS su ambiente e malattie riuscirà a scuotere anche le coscienze più sopite: 12,6 milioni di morti ogni anno nel mondo sono legate all’inquinamento delle fonti acquifere, dell’aria, del suolo, alle radiazioni e ai cambiamenti climatici. E, se la maggior parte sono concentrate nel Sud Est Asiatico e nel Pacifico occidentale, 1,4 milioni di decessi si registrano nella sola area della moderna Europa. I più colpiti sono giovanissimi e anziani: 1,7 milioni di bambini al di sotto dei cinque anni muoiono a causa dell’ambiente che li circonda (soprattutto nei paesi più poveri) e 4,9 milioni di adulti tra i 50 e 75 anni. In questo grande necrologio ambientale spiccano le morti per ictus (2,5 milioni di morti/anno), cardiopatia ischemica (2,3 milioni di morti/anno), tumori (1,7 milioni di morti/anno), malattie respiratorie come la bronchite cronica (1,4 milioni di morti/anno) e infezioni respiratorie (567.000 morti/anno), ma il triste elenco sarebbe ancora lungo.

In questo apocalittico scenario globale emerge una antica verità: chi è più povero vive peggio e meno a lungo, e una delle cause più importanti è l’ambiente di vita; così secoli di studi sociali trovano qui la loro definitiva conferma. Alla lunga lista delle cause di morte si aggiunge poi un altro elenco altrettanto cospicuo: quello delle malattie non necessariamente mortali, dall’asma a molte infezioni (grandemente influenzate dai cambiamenti climatici, basti pensare alla malaria). Stavolta l’OMS ci indica però anche come uscire da questo nefasto accerchiamento: migliorare i trasporti, utilizzare energie pulite, adottare azioni precise in settori chiave come l’agricoltura e l’industria ma anche limitare ulteriormente la diffusione del tabacco attraverso provvedimenti più restrittivi. Azioni concrete e fattibili, basterebbe volerlo.

[Fonte: Corriere Della Sera, Cronache italiane _ spalla _ Giovedì, 17 Marzo 2016]