Dopo un episodio di raffreddamento la tosse può durare molto più a lungo rispetto agli altri sintomi, per quale motivo?

16 Luglio 2023

La tosse è un riflesso fisiologico protettivo delle vie aeree, ma può essere anche la conseguenza di uno stato infiammatorio. Ed è proprio quello che accade quando la tosse si manifesta prolungatamente dopo una sindrome da raffreddamento che può accompagnare una banale influenza o anche il Covid. I virus hanno una azione irritante sulle vie aeree, agendo sull’epitelio che le riveste. Facendo un paragone, è come quando da ragazzi ci si sbuccia le ginocchia, l’epidermide è scarificata e necessita tempo perché guarisca completamente portando a termine il processo di cicatrizzazione. Ecco, i virus, ma anche i batteri sebbene in misura un po’ minore, determinano un danno sull’epitelio bronchiale, simile a quello della “sbucciatura” della cute, che provoca così la tosse. Il riflesso è sano, ma quando diventa troppo invadente bisogna controllarlo con i farmaci perché non causi danni (come, ad esempio, una infrazione costale).
 
giovane ragazzo che si soffia il naso
Un altro meccanismo che può innescarsi conseguentemente a una infezione può essere quello di un “asma post-infettivo”, particolarmente frequente dopo le infezioni da SARS CoV-2: può manifestarsi sia in soggetti predisposti che hanno già avuto una storia di asma, sia in persone che non ne hanno mai sofferto. È una risposta all’infiammazione conseguente al danno provocato dal virus.
 
Infine, una terza ragione per la quale la tosse può persistere a lungo è riconducibile allo sviluppo di secrezioni dense, che possono anche “scolare” dal naso, per via canalicolare posteriore, in trachea e nei grossi bronchi dando quella che viene definita una “sindrome rino-bronchiale” o quello che gli autori di lingua inglese chiamano un “post-nasal drip”.
L’approccio terapeutico deve partire da una precisazione della causa alla base della tosse, la terapia verrà poi di conseguenza. Nel caso di una forma semplicemente irritativa, dei cortisonici topici, anche per via aerosolica, sono solitamente risolutivi nell’arco di 10-15 giorni. Se invece si tratta di un’asma post-infettivo, il trattamento sarà il medesimo dei casi comuni di asma, difficile però prognosticare se la condizione perdurerà nel tempo o si risolverà dopo qualche mese. Per il “post nasal drip” può rendersi necessaria anche una valutazione otorino, e, se il disturbo persiste, uno studio mediante TAC dei seni nasali e paranasali per escludere la presenza di sinusopatie.

Foto Unsplash