Soldi e potere, i nuovi valori ormai imperanti, possono fare molte cose ma non possono imporsi sulla scienza. È la storia, magistra vitae, a insegnarcelo, da Galileo in poi.
La deriva autoritaria e antiscientifica che sta imprimendo Donald Trump attraverso il suo ministro della sanità no-vax Robert Kennedy jr. agli Stati Uniti è pericolosissima, non solo per la stessa America ma per tutto il mondo. Abbiamo ben imparato dalla pandemia del 2020 come la globalizzazione non consenta più un efficace controllo della diffusione delle malattie infettive. Quello che accade in un angolo del globo il giorno dopo lo possiamo ritrovare a distanza di migliaia di chilometri.
La cacciata di Susan Monarez, la direttrice del prestigioso Center for Disease Control and Prevention americano, per essersi rifiutata di licenziare altri dirigenti non allineati e approvare raccomandazioni antiscientifiche sui vaccini, segue l’azzeramento della commissione sulle pratiche di immunizzazione e la sua sostituzione con esperti “amici” dalle dubbie competenze, il taglio dei finanziamenti alla ricerca sui vaccini a mRna, gli attacchi personali (oltre all’annullamento della scorta) a Anthony Fauci, l’eroe della pandemia, il sostegno a ricerche insensate sulla relazione fra autismo e vaccini, e purtroppo questo delirante elenco potrebbe ancora continuare.
Nel lasciare pochi mesi fa dopo anni di onorato servizio la Food and Drug Administration, Peter Mark, uno dei suoi più importanti dirigenti, ha scritto nella sua lettera di dimissioni: “E’ diventato chiaro che la verità e la trasparenza non sono desiderate dal Segretario (Robert Kennedy), ma piuttosto egli desidera una conferma subordinata alle sue informazioni errate e alle sue bugie”.
Peraltro, se ci fossimo affidati negli anni della pandemia alla “scienza” di Donald Trump, il Covid l’avremmo dovuto trattare con il Plaquenil, la cui inefficacia è semplicemente assoluta.
Oggi gli scienziati non vengono più bruciati sul rogo né costretti ad abiurare di fronte alla Santa Inquisizione, vengono semplicemente licenziati, espulsi dal sistema, definanziati ed esposti al pubblico ludibrio. Ma è davvero questo il mondo che vogliamo e che ci garantirà un futuro migliore?
Foto Unsplash
La cacciata di Susan Monarez, la direttrice del prestigioso Center for Disease Control and Prevention americano, per essersi rifiutata di licenziare altri dirigenti non allineati e approvare raccomandazioni antiscientifiche sui vaccini, segue l’azzeramento della commissione sulle pratiche di immunizzazione e la sua sostituzione con esperti “amici” dalle dubbie competenze, il taglio dei finanziamenti alla ricerca sui vaccini a mRna, gli attacchi personali (oltre all’annullamento della scorta) a Anthony Fauci, l’eroe della pandemia, il sostegno a ricerche insensate sulla relazione fra autismo e vaccini, e purtroppo questo delirante elenco potrebbe ancora continuare.
Nel lasciare pochi mesi fa dopo anni di onorato servizio la Food and Drug Administration, Peter Mark, uno dei suoi più importanti dirigenti, ha scritto nella sua lettera di dimissioni: “E’ diventato chiaro che la verità e la trasparenza non sono desiderate dal Segretario (Robert Kennedy), ma piuttosto egli desidera una conferma subordinata alle sue informazioni errate e alle sue bugie”.
Peraltro, se ci fossimo affidati negli anni della pandemia alla “scienza” di Donald Trump, il Covid l’avremmo dovuto trattare con il Plaquenil, la cui inefficacia è semplicemente assoluta.
Oggi gli scienziati non vengono più bruciati sul rogo né costretti ad abiurare di fronte alla Santa Inquisizione, vengono semplicemente licenziati, espulsi dal sistema, definanziati ed esposti al pubblico ludibrio. Ma è davvero questo il mondo che vogliamo e che ci garantirà un futuro migliore?
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